Regioni a Statuto Speciale

LE REGIONI A STATUTO SPECIALE

L’Italia è suddivisa in 20 regioni. Questa suddivisione consente di amministrare meglio il territorio, ossia permette di regolare e sorvegliare efficacemente la vita e le attività.
Ma l’art 116 della Costituzione italiana individua 5 regioni, che godono di particolari privilegi rispetto alle altre: sono le c.d. regioni a statuto speciale, ossia la Valle d’Aosta, il Trentino-Alto Adige, il Friuli-Venezia Giulia, la Sicilia e la Sardegna.
Tutte le altre regioni, invece, sono dette a STATUTO ORDINARIO.
Ma quali sono i privilegi delle regioni a statuto speciale?
Innanzitutto, esse sono dotate di una particolare AUTONOMIA AMMINISTRATIVA, possono cioè regolarsi come meglio credono in base alle proprie esigenze, emanando leggi che hanno rango costituzionale. Ciò significa che gli statuti delle regioni speciali sono a tutti gli effetti equiparati alle norme della Costituzione e quindi prevalgono rispetto alle leggi ordinarie dello Stato. Gli statuti delle regioni ordinarie, invece, sono norme equiparate alla legge e quindi sono subordinate alla Costituzione.
Inoltre, le regioni a statuto speciale godono di AUTONOMIA FINANZIARIA. Questo significa che possono decidere di introdurre proprie tasse, a seconda delle loro esigenze. E in più, queste regioni godono di una quota di compartecipazione al gettito statale molto più considerevole rispetto a quella delle regioni a statuto ordinario: in altre parole, le regioni a statuto speciale ricevono più soldi dallo Stato.
Ma perché le regioni a statuto speciale hanno questi privilegi?
Anche se la Costituzione non lo specifica, possono essere individuate molteplici motivazioni:
– alcune regioni, ad es., hanno subito nel tempo dominazioni e annessioni da parte di altri Stati, come il Trentino Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia, che fino a non molto tempo fa facevano parte dell’Impero Austriaco. E proprio per questi motivi, talvolta queste regioni manifestano tendenze separatistiche, chiedono cioè di rendersi indipendenti rispetto allo Stato di cui fanno parte;
– spesso, inoltre, queste regioni coincidono con aree dove la popolazione è bilingue: in Valle d’Aosta ad esempio, si parla sia italiano che francese, vista la vicinanza con la Francia; analogamente, in Trentino Alto Adige si parla sia italiano che tedesco;
– in molti casi, poi, si tratta di zone montane impervie, dove i collegamenti sono difficili e dove la particolare conformazione del territorio può impattare negativamente sull’economia;
– Sicilia e Sardegna, inoltre, sono isole e perciò fisicamente distaccante dall’Italia continentale, che spesso è difficile raggiungere.

I COLORI DELL’INVERNO

I COLORI DELL’INVERNO

BIANCO È IL MANTO CHE STA SUI TETTI

FIOCCHI DI NEVE SCENDON PERFETTI.

IL CIELO È DIPINTO DI INDACO E BLU

GLI ALBERI SI SPOGLIANO SEMPRE DI PIÙ.

NERI I BOTTONI DEL PUPAZZO DI NEVE

CHE IL CAPPELLO E LA SCIARPA TIENE.

GRIGIO È IL CIELO CON I SUOI NUVOLONI

MEGLIO INDOSSARE SCIARPA E GUANTONI.

ECCO I COLORI DEL FREDDO INVERNO

TUTTO DORME COME D’INCANTO.

LA NATURA SI RISVEGLIERÀ

QUANDO LA PRIMAVERA RITORNERÀ.